È ancora in fase definizione l’elenco dei beni strumentali e del sotfware che potrà beneficiare dell’iperammortamento in base al Piano nazionale Industria 4.0 varato nelle scorse settimane dal Governo. In attesa della lista definitiva, quella trapelata nei giorni scorsi appare comunque sufficientemente esaustiva e comprende anche, nell’allegato B, beni immateriali quali programmi gestionali focalizzati sulla digitalizzazione dei processi produttivi, dai MES agli IoTs (Internet of things), pur con aliquota ridotta al 140%. In totale sono 47 le categorie di beni che potranno accedere all’ammortamento del 250%.
MACCHINE UTENSILI. Per quanto concerne i macchinari, la lista elenca i “beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti”, tra cui macchine utensili per asportazione, operanti con laser e altri processi a flusso, per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura. Rientrano nella prima stesura anche macchine utensili di de-produzione e re-manufacturing per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita, robot e cobot,
impianti per la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti o la funzionalizzazione delle superfici e – non meno importanti – le macchine per la manifattura additiva per uso industriale.
L’elenco dei beni ammissibili all’ammortamento con aliquota al 250 dovrebbe comprendere anche attrezzature per la logistica industriale quali magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.
REQUISITI. Per poter accedere ai benefici del Piano Industria 4.0 è però necessario che i beni strumentali presentino alcune caratteristiche, quali:
– controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
– interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e programmi;
– integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
– interfaccia uomo macchina semplice e intuitiva;
– rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.
CARATTERISTICHE AGGIUNTIVE. Alle macchine è anche richiesto di soddisfare almeno due tra le tra le seguenti caratteristiche:
– sistemi di tele manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
– monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
– caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
ANCHE IL SOFTWARE. Un secondo elenco enumera i software e le piattaforme di system integration rientranti nel provvedimento, pur con aliquita ridotta al 140%, purché connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0. L’elenco è molto vasto e comprende, per esempio, programmi di progettazione e ri-progettazione, soluzioni di supporto alle decisioni in grado di interpretare dati analizzati dal campo e visualizzare agli operatori in linea specifiche azioni per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza del sistema di produzione, come pure sistemi informativi per la gestione e il coordinamento della produzione, che devono però possedere elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione: esempi sono i sistemi di comunicazione intra-fabbrica, bus di campo/fieldbus, sistemi SCADA, sistemi MES, sistemi CMMS, soluzioni innovative con caratteristiche riconducibili ai paradigmi dell’IoT e/o del cloud computing.
La gamma si estende anche a sistemi per l’analisi dei dati, monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine, strumenti di realtà virtuale e di reverse modelling and engineering, intelligenza artifciale e machine learning, software e sistemi per l’utilizzo lungo le linee produttive di robot, robot collaborativi e macchine.